Tutte le mie paure si sono materializzate e tutto ciò che speravo non succedesse, con determinate modalità, è successo. In ordine sparso, la bottiglia e il bicchiere con le bolle… la bottiglia con le relative dorature nel ghiaccio… il bicchiere che si riempie di bolle e la quantomai insperata auto proclamazione di figaggine assoluta.
In questo modo il Consorzio Franciacorta ha messo il sigillo -a modo suo- alla comunicazione necessaria a far conoscere la Franciacorta e il franciacorta negli Stati Uniti. Una sorta di blog -QUESTO- ma con l’impossibilità di interagire, di chiedere e di confrontarsi in quanto i post non si possono commentare. Ma del resto cosa si vuole commentare e soprattutto a chi, visto che non è dato sapere chi scriva questi post?
Quando ho pubblicato questo post non auspicavo certamente che prendessero in considerazione Jeremy Parzen (la mia era solo speranza) ma quantomeno che considerassero il modello da seguire, lo stesso che ha contribuito a far conoscere negli USA tante altre realtà italiane.
Un vero peccato. Un altro.
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